
Il 27 dicembre 2020 verrà ricordato come Vax Day, il giorno stabilito dall’Unione Europea per l’avvio della campagna vaccinale anti-Covid. Il Piano vaccinale nazionale ha previsto di iniziare con gli operatori sanitari, ed attualmente sono partite le vaccinazioni per la popolazione over 80.
Un’organizzazione complessa
Le istituzioni governative e sanitarie stanno affrontando la sfida epocale di organizzare una campagna vaccinale senza precedenti, che prevede l’approvvigionamento dei vaccini, la fornitura di:
- freezer biologici per la corretta conservazione dei vaccini,
- borse termiche per il trasporto dei vaccini alle sedi decentrate,
- siringhe di precisione;
il reperimento delle figure professionali per l’esecuzione delle vaccinazioni e degli spazi idonei a garantire il distanziamento sociale nello svolgimento delle sedute vaccinali.
Vaccinazione di massa
Il personale addetto alle vaccinazioni è sotto la forte pressione di rispettare gli obiettivi di copertura vaccinale previsti dal Ministero della Salute, di manipolare e preparare correttamente le dosi vaccinali secondo le indicazioni della casa farmaceutica produttrice, e di far fronte alla quantità di pazienti per seduta vaccinale con il loro carico psicologico, insieme di fattori che gravano sulla concentrazione degli operatori esponendoli a commettere errori.
La prevenzione del rischio biologico nell’ambulatorio vaccinale
Anche per le sedute vaccinali la prevenzione del rischio biologico fa riferimento ai seguenti capisaldi:
- lavaggio mani
- uso dei guanti
- uso di camici
- utilizzo del box-getta-aghi.
Queste sono le principali misure di barriera contro gli agenti infettivi che il personale sanitario deve adottare per la riduzione del rischio infettivo all’interno dell’ambulatorio vaccinale, e di seguito vengono meglio esplicitate.
Lavaggio delle mani: il lavaggio delle mani prima e dopo il contatto con un soggetto da vaccinare riduce la diffusione dei batteri e la frequenza di infezioni associate alle cure assistenziali è significativamente più bassa se l’igiene delle mani è adeguata. La principale procedura per decontaminare la cute delle mani è il lavaggio accurato e prolungato per almeno 30 secondi con acqua e sapone. Rimane rigorosamente vietato mangiare, fumare, portarsi le mani alla bocca o alle congiuntive durante il lavoro.
Guanti: I guanti sono forniti in diverse misure per adattarsi a ciascun operatore. Le mani devono essere lavate prima di indossare i guanti. È prescritto di tenere corte le unghie, non indossare anelli, braccialetti o altri oggetti per evitare delle lacerazioni dei guanti, di cambiare i guanti se si notano dei difetti evidenti, di sfilare i guanti rivoltandoli (dall’esterno verso l’interno) e gettarli negli appositi contenitori per i rifiuti ospedalieri, di lavare le mani immediatamente dopo aver sfilato i guanti.
Uso di camici: il camice deve essere indossato in ogni fase dell’attività lavorativa nell’ambulatorio vaccinale.
Altre avvertenze per la prevenzione delle lesioni accidentali: non cercare di raccogliere dispositivi taglienti, appuntiti o di vetro che dovessero cadere; nel caso in cui il paziente non sia collaborante o agitato, prima di procedere a manovre invasive che prevedono l’utilizzo di dispositivi appuntiti o taglienti chiedere l’intervento di altri operatori sanitari; non prelevare nulla dai contenitori di smaltimento dei rifiuti.
La complessità della procedura di vaccinazione
Il vaccino Caminarty di Pfizer è il primo vaccino distribuito in Italia ed indicato per ampie fasce d’età della popolazione, è un vaccino “concentrato” a mRNA contro SARS-CoV-2 da somministrare per via intramuscolare: il prodotto va diluito rispettando le istruzioni fornite dal Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) di Caminarty, consentendo la disponibilità di 5 dosi. Il contenuto del flaconcino, che deve subire la manipolazione per la preparazione, prevede:
- lo scongelamento,
- il trasferimento in frigorifero a temperatura di +2+8°C per almeno 3 ore o
- a +30°C per mezz’ora
- l’uso immediato.
Il vaccino si può somministrare solo dopo
- il capovolgimento del flacone per 10 volte, per facilitare lo scongelamento definitivo della dispersione,
- la diluizione con 1,8 mL di soluzione fisiologica iniettabile, utilizzando una siringa con un ago calibro 21 o più sottile, per ricavarne normalmente 5 dosi contenenti ciascuna 0,3 millilitri di vaccino, da iniettare.
Utilizzando il sistema raccomandato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), si riesce a garantire la dose di 0,3 mL di vaccino per ciascuna somministrazione: occorre quindi una siringa che possa effettuare un prelievo da 0,3 mL. Dividendo 1,8 mL per 6 si ottengono 0,3 mL: ecco perché si parla di una dose in più rispetto a quanto previsto dal RCP, in quanto se ne può ricavare una in più utilizzando siringhe di precisione che evitano lo spreco del vaccino nello “spazio morto”.
Il rischio biologico nella procedura vaccinale
Durante la manipolazione per la preparazione del vaccino e l’iniezione, come per qualsiasi iniezione intramuscolare, esiste un remoto rischio di contaminazione degli aghi e delle siringhe usate da parte di batteri presenti nell’ambiente, che nel caso di procedura scorretta potrebbero essere iniettati insieme al vaccino. Laddove accadesse, potrebbero presentarsi infiammazioni del sito di iniezione di diversa intensità fino all’ascesso purulento. Per evitare questo rischio vanno adottate tecniche rigorosamente asettiche, riducendo al massimo l’esposizione all’ambiente degli aghi e del becco della siringa.
I rischi per l’operatore addetto alle vaccinazioni
Trattandosi di una procedura sanitaria invasiva, anche l’iniezione del vaccino ha un sia pur minimo rischio per l’operatore, per la manipolazione di oggetti a punta quali gli aghi: nonostante reiterate linee guida e regolamenti nazionali europei ed OMS, ancora il rischio da puntura da ago registra un consistente numero di incidenti nel Paese: la normativa vieta espressamente il reincappucciamento dell’ago dopo l’iniezione e l’immediato scarto dell’intera siringa con ago negli appositi contenitori imperforabili. A tal proposito si rimanda alle precauzioni da utilizzarsi per le procedure di prelievo ed alla lettura di La sicurezza nel prelievo di sangue. Si raccomanda in ogni caso l’utilizzo di siringhe di sicurezza, con chiusura ermetica dell’ago dopo la puntura.
Le siringhe per il vaccino anti-Covid
Le siringhe prevedono il sistema luer lock, cioè un collegamento a vite dell’ago alla siringa, che salda l’ago alla siringa e garantisce quindi la prevenzione di errori, in quanto ogni ago ed ogni siringa possono essere usati soltanto una volta. Il luer-lock è un raccordo standardizzato fra ago e siringa, che crea una tenuta priva di perdite. La struttura della siringa, poi, deve prevedere l’“annullamento dello spazio morto” tra la fine del pistone e l’inizio dell’ago (fino a 99 microlitri in una siringa tradizionale), per cui non viene dispersa alcuna quantità residuale di vaccino e può essere praticata la dose esattamente introdotta nella siringa.
La nostra proposta
La nostra Linea Medicale si è arricchita, nella sezione vaccini, dei seguenti prodotti per rendere la preparazione e somministrazione dei vaccini più veloce, più sicura, più confortevole:

- Siringa sterile con ago di sicurezza monouso 1 ml 25G x 1”: La siringa sterile monouso è una siringa luer lock con ago di sicurezza monouso è destinata all’uso nell’aspirazione e nell’iniezione di fluidi per scopi medici. Dopo l’iniezione, il meccanismo di sicurezza dell’ago collegato può essere attivato manualmente per coprire immediatamente l’ago per ridurre al minimo il rischio di punture accidentali.

- Aghi ipodermici sterili monouso non di sicurezza: l’ago ipodermico sterile monouso non di sicurezza è dotato di un cono luer /luer lock 6%. Il prodotto è da utilizzare con la siringa monouso 1ml tubercolina.

- Siringa monouso 1 ml tubercolina senza ago non di sicurezza: Siringa monouso 1 ml tubercolina senza ago non di sicurezza è costituita da “tre pezzi” dotata di cono luer 6%. Il prodotto è da utilizzare con aghi ipodermici o altri dispositivi di infusione aventi conicità luer.
Il prodotto si compone delle seguenti parti:
- Cilindro
- Asta /Pistone
- Confezione unitaria.
Inoltre, la nostra Linea Anti Virus presenta i dispositivi per la diagnosi:
- Test rapido antigene (tampone nasofaringeo)
- Test rapido anticorpi SARS-COV2 (pungidito)
- Sistema di prelievo oro faringeo con tampone e Virus Stabilization Tube VACUETTE® 2 ml
- Sistema di trasporto tamponi
- Sistema di trasporto e conservazione dei vaccini
- Termometro ad infrarossi;
le MASCHERINE CHIRURGICHE 3 VELI (EN14683 – TIPO IIR) DM, caratterizzate da un’Efficienza di Filtrazione Batterica (BFE) ≥ 98%
le MASCHERINE FFP2 (KN95), caratterizzate da un’Efficienza di Filtrazione Batterica (BFE) ≥ 99.6%,
- Camici TNT da visitatore certificati dispositivo medico (DM) 20 gr
- Camici TNT da visitatore certificati DPI di classe I 30 gr
- Camici TNT certificati DPI di classe III 70 gr
- Cuffia monouso DM classe I
- Cappellino monouso DM classe I
- Copri scarpe monouso DM classe I
- Calzari monouso DM classe I
- Manicotti monouso DM classe I
- Tuta monouso DPI di I categoria.
Interconsult è al servizio della sua clientela storica e di nuova acquisizione, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze ed agli imperativi condizionati dalle urgenze e dalle varianti del contagio nei tempi più rapidi possibili. Specialmente nelle nuove sfide che il mondo sanitario sta affrontando, supportiamo i nostri clienti con la fornitura di dispositivi garantiti ed approvvigionamenti tempestivi.
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