
Durante il trasporto di materiale biologico vi è un rischio di sversamento accidentale a causa della rottura/apertura del contenitore primario del materiale biologico trasportato e da considerare potenzialmente infetto (sangue, urine a feci, liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebrospinale, sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardico e amniotico, nonché, secrezioni nasali, lacrime, vomito, liquidi provenienti da drenaggi ecc…), con contaminazione accidentale e stravaso.
Diciamo stop allo sversamento biologico con l’innovativa Busta assorbente per trasporto biologico, che ha integrato il foglietto assorbente.
I requisiti di base della normativa per il confezionamento biologico
Per il trasporto delle sostanze infettive e dei campioni diagnostici la Circolare n. 3/2003 prevede l’uso del sistema a triplo involucro, cioè di 3 recipienti dotati di specifici requisiti:
Recipiente primario
Esso contiene il campione o la sostanza infetta. Può trattarsi di provette, tubi, ampolle. In ogni caso deve essere di materiale impermeabile, a tenuta stagna, con chiusura ermetica, etichettato ed avvolto in materiale assorbente non particolato, quale carta bibula o cotone idrofilo, presente in quantità sufficiente ad assorbire tutto il liquido fuoriuscito in caso di rottura del recipiente.
Recipiente secondario
È un contenitore di materiale resistente, impermeabile, a tenuta stagna, adatto a contenere e proteggere il recipiente primario. Esso può contenere anche più recipienti primari purché adeguatamente collocati e singolarmente avvolti in materiale assorbente e posizionato in modo da mantenerne la stabilità. All’esterno del secondo recipiente devono essere applicate le schede riportanti i dati identificativi e descrittivi del contenuto ed i dati riguardanti il destinatario e lo speditore.
Recipiente esterno o terziario
È il contenitore più esterno in cui collocare il recipiente secondario per evitare danneggiamenti causati da fattori esterni quali agenti fisici o acqua. Il contenitore esterno può essere di cartone rigido, plastica, legno o altri materiali resistenti ad urti ed intemperie. Nel caso in cui il volume totale del materiale da spedire dovesse superare i 50 ml, occorre aggiungere fra il recipiente secondario e il recipiente esterno, una ulteriore quantità di materiale assorbente.
L’importanza del materiale assorbente
Il materiale assorbente previsto all’interno del contenitore secondario ha la funzione di garantire, in caso di incidente, la non fuoriuscita del liquido e/o di altri materiali, nonché di mantenere la stabilità del campione e la sua protezione.
La Busta assoriente per trasporto biologico
La Busta assorbente per trasporto biologico è progettata come imballaggio secondario per il trasporto di sostanze biologiche, categoria B (UN3373) su strada o per via aerea. È conforme alla Guida Internazionale ed Europea sulla regolamentazione per il trasporto di sostanze infettive (ADR – IATA – OMS – ISO 15189). Questo sacchetto per campioni a tenuta stagna può sopportare una differenza di pressione di 95 kPa / 14 psi.
Foglietto assorbente preassemblato nell’imballaggio secondario
La Busta assorbente per trasporto biologico presenta una grande novità: il rivestimento assorbente richiesto dalla legge è ora già integrato nell’imballaggio secondario conforme a ADR, flessibile e impermeabile certificato. Finora i foglietti assorbenti dovevano essere inseriti manualmente nella confezione destinata al trasporto biologico. Si riduce e si ottimizza così l’attività del personale di laboratorio impegnato nella preparazione dei materiali di trasporto.
I vantaggi delle caratteristiche della Busta per trasporto biologico assorbente sono evidenti:
- Più sicurezza e tranquillità, perché con l’imballaggio integrato del materiale assorbente non può essere dimenticato nessun passaggio quando si trasportano campioni in conformità con le istruzioni di imballaggio P650 e i requisiti ADR per “campioni umani esenti” e “campioni animali esenti”
- Più igiene per proteggere il personale di laboratorio e di logistica, perché non sono possibili fuoriuscite
- Ottimizzazione del processo, perché non è più necessaria una fase per l’imballaggio del campione per il conseguente trasporto
- Maggiore efficienza durante il trasporto, grazie ad un volume inferiore
Inoltre, grazie al rivestimento dell’imballaggio secondario che, in quanto busta in polietilene, risulta flessibile, il volume della spedizione di campioni biologici viene ridotto.
La nostra attività di consulenza
Interconsult, in oltre 20 anni di esperienza nella commercializzazione di sistemi di trasporto campioni biologici, ha sviluppato una grande competenza nella formulazione di soluzioni di trasporto biologico che soddisfino le necessità del cliente e rispettino le disposizioni normative (vedi l’articolo Le problematiche del trasporto di materiale biologico in sicurezza).
In particolare, affianchiamo il cliente nell’identificare le effettive necessità di trasporto, e nell’individuare i set che rispondano più efficacemente alle specifiche richieste. Questa attività consulenziale è particolarmente apprezzata dalla clientela, anche in relazione alla garanzia di completezza dell’ordine nel pieno rispetto della normativa.
Non esitate a contattarci per ottenere una consulenza e il preventivo.