
I requisiti della normativa ADR
I sistemi trasporto di campioni biologici sono realizzati in applicazione della normativa ADR (Accordo Europeo per il trasporto di merci pericolose su strada) e delle normative nazionali che hanno recepito l’accordo europeo, e distinguono il materiale nelle seguenti categorie:
– Prodotti biologici: materiali biologici finiti ad uso umano e veterinario, compresi sieri e vaccini, prodotti secondo requisiti sanciti dalla normativa vigente e trasportati dietro approvazione o permesso dell’Autorità Sanitaria; prodotti biologici finiti, trasportati prima di aver ottenuto il permesso per scopi di studio e di ricerca umana o veterinaria; prodotti destinati al trattamento sperimentale di animali, preparati in ottemperanza alle normative vigenti;
– Campioni diagnostici: comprendono tutti i materiali di origine umana o animale, inclusi escreti, sangue e suoi componenti, tessuti e fluidi tissutali, raccolti a scopo diagnostico. Sono esclusi gli animali vivi infetti e i campioni diagnostici raccolti durante un’epidemia di malattia grave e di natura sconosciuta che, invece, devono essere trattati come sostanze infettive;
– Sostanze infettive: materiali contenenti microorganismi vivi quali batteri, virus, rickettsie, parassiti, funghi o tossine da essi prodotti, noti o ritenuti causa probabile di malattia infettiva nell’uomo o negli animali. Essi comprendono:
- colture che contengono o che potrebbero contenere agenti infettivi
- campioni umani o animali che contengono un agente infettivo
- campioni provenienti da pazienti con malattia grave da causa sconosciuta
- campioni non appartenenti alle categorie sopracitate, ma definiti come infettivi da persone qualificate (medici, operatori sanitari, ricercatori).
I contenitori
La normativa stabilisce anche i requisiti di base per il confezionamento, che prevedono:
Esempio di contenitore primario
- Contenitore primario: contiene il campione o la sostanza potenzialmente infetta. Si tratta di provetta, piastra, barattolo, sacca…. In ogni caso deve essere di materiale impermeabile, a tenuta stagna, con chiusura ermetica, etichettato ed avvolto in materiale assorbente non particolato, quale carta bibula o cotone idrofilo, presente in quantità sufficiente ad assorbire tutto il liquido fuoriuscito in caso di rottura del recipiente.
Esempio di contenitore secondario
- Contenitore secondario: è un contenitore di materiale resistente, impermeabile, a tenuta stagna, adatto a contenere e proteggere il recipiente primario. Può contenere anche più recipienti primari purché adeguatamente collocati e singolarmente avvolti in materiale assorbente e posizionato in modo da mantenerne la stabilità. All’esterno del secondo recipiente devono essere applicate le schede riportanti i dati identificativi e descrittivi del contenuto ed i dati riguardanti il destinatario ed il mittente.
Esempio di contenitore terziario
- Contenitore esterno o terziario: è il contenitore più esterno in cui collocare il recipiente secondario per evitare danneggiamenti causati da fattori esterni quali agenti fisici o acqua. Il contenitore esterno può essere di cartone rigido, plastica, polistirolo o altri materiali resistenti ad urti o intemperie. Nel caso in cui il volume totale del materiale da spedire dovesse superare i 50 ml, occorre aggiungere fra il recipiente secondario ed il contenitore terziario, un’ulteriore quantità di materiale assorbente. Il contenitore terziario deve recare la simbologia relativa al rischio della sostanza trasportata.
Tipologia di trasporto
Il trasporto può essere:
- Trasporto locale: si intendono gli spostamenti – da un reparto ospedaliero al laboratorio tramite personale interno – da una struttura periferica ad un laboratorio o da un laboratorio aziendale all’altro dei presidi ospedalieri dell’azienda tramite operatori del servizio trasporti aziendale – da una struttura ospedaliera ad un centro diagnostico esterno tramite operatori del servizio trasporti aziendale
- Spedizione: invio del campione con trasporto su strada tramite corriere o, in casi di estrema urgenza, tramite ambulanza.
Il fattore temperatura
È fondamentale che i contenitori non siano sottoposti a sbalzi termici o esposti a fonti termiche, in quanto il caldo romperebbe la membrana cellulare del materiale biologico contenuto. Poiché le variazioni di temperatura durante il trasporto possono avere effetti negativi, si consiglia di limitare il tempo di trasporto dei campioni in laboratorio.
Per garantire il mantenimento delle caratteristiche del campione durante il trasporto si usano, in genere, temperature comprese tra 2-8°C utilizzando dispositivi refrigeranti, o in ogni caso può essere necessario mantenere una diversa, ma costante temperatura a seconda della tipologia del campione da trasportare.
Esempio di elemento refrigerante
Devono essere impiegate apparecchiature atte a garantire il mantenimento dei range di temperatura stabiliti, e così pure devono essere adottate soluzioni tecniche adatte a tenere sotto controllo la temperatura dei dispositivi impiegati per il trasporto dei campioni di materiale biologico durante il trasferimento da una sede all’altra.
Esempio di datalogger
La nostra proposta
I sistemi di trasporto campioni biologici Interconsult si presentano in svariate formulazioni, sia per campioni biologici, che per farmaci chemioterapici, nonché vaccini. Tutti i sistemi di trasporto sono conformi alla normativa ADR e si compongono di più elementi:
- Contenitori secondari
- Contenitori terziari
- Accessori
- Sistema di rilevazione temperatura
- Sistema di trasporto emocomponenti
- Sistema di trasporto chemioterapici
- Sistema di trasporto Pap test e screening oncologico
- Sistema di trasporto per servizio domiciliare
- Sistemi di trasporto dei vaccini.
I sistemi Interconsult sono modulari in base alle necessità del cliente e possono soddisfare le più diverse esigenze: dal personale addetto ai prelievi domiciliari, che necessita di un piccolo sistema di trasporto per campioni biologici in sicurezza, a realtà complesse, come i modelli sanitari Hub & Spoke. La riorganizzazione degli ospedali Hub & Spoke necessita di trasporti diversi di materiali biologici e/o chemioterapici, nonché di farmaci e vaccini, non soltanto all’interno della struttura sanitaria, ma anche a distanza.
Interconsult, in oltre 20 anni di esperienza nella commercializzazione di sistemi di trasporto campioni biologici (vedi l’articolo Le problematiche del trasporto di materiale biologico in sicurezza), ha sviluppato una grande competenza nella formulazione di soluzioni di trasporto biologico che soddisfino le necessità del cliente e rispettino le disposizioni normative.